23/06/09

Somalia - Mogadiscio, ospedali al limite, scorte di cibo finite

Tende all'aperto, pazienti curati sotto gli alberi
Roma, 23 giu. (Apcom) - "Gli ospedali sono stracolmi di persone.
Molti centri sono stati chiusi a causa dei combattimenti e in
quelli che restano aperti si concentrano tutti i feriti, il
lavoro e' raddoppiato": lo ha detto all'agenzia Misna Ali Mohalin,
vicedirettore dell'ospedale Medina di Mogadiscio, uno dei
principali nosocomi della capitale somala, teatro da settimane di
una massiccia offensiva da parte di gruppi armati
anti-governativi.
"L'affluenza di persone e' tale che abbiamo dovuto allestire tende
nel giardino e curiamo le ferite superficiali e i casi meno gravi
sotto gli alberi", prosegue, aggiungendo che il problema
principale in questo momento e' la carenza di cibo. "I negozi, in
citta', aprono a singhiozzo e la merce in circolazione e' poca.
Inoltre da noi, in genere, sono le famiglie a occuparsi dei loro
parenti ricoverati: gli portano da mangiare da casa, due volte al
giorno. L'ospedale si prende carico solo delle persone piu'
povere, che non hanno mezzi ne' ricevono aiuti dall'esterno".
La situazione si e' complicata da quando, a causa degli scontri
diffusi e della recrudescenza nella violenze tra forze
governative e insorti, centinaia di migliaia di persone (122.000
secondo le stime dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati),
sono state costrette ad abbandonare le loro case e la capitale,
in cerca di riparo. "Adesso abbiamo oltre 200 pazienti, tra cui
piu' di 50 bambini, ricoverati e sono quasi tutti da sfamare. Le
loro famiglie hanno abbandonato la citta' e nessuno puo' piu'
portargli da mangiare. A loro si aggiungono decine di pazienti
adulti e famiglie intere che hanno cercato riparo qui da noi"
racconta il responsabile, secondo cui al momento "l'azienda
sanitaria distribuisce due pasti al giorno, borash, (zuppa di
fiocchi d'avena e latte, ndr) al mattino e la sera a volte dei
fagioli o verdure lessate con il te'". Ma le scorte diminuiscono
rapidamente, afferma "e tra poche settimane avremo finito anche i
cereali".
Intanto, nella capitale per il momento non si registrano scontri,
mentre a Jowhar, circa 90 chilometri a nord, due persone sono
rimaste uccise e altre quattro ferite in uno scontro a fuoco.
Testimoni hanno raccontato che alcuni uomini hanno sparato contro
un veicolo che viaggiava sulla strada verso Burane, nella Midle
Shabelle, uccidendo e ferendo alcuni dei passeggeri.

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