18/03/09

Guantanamo - Detenuti uighur potrebbero essere rilasciati negli Usa

Lo ha dichiarato il Segretario alla Giustizia, Eric Holder
Washington, 18 mar. (Ap) - Alcuni dei detenuti di Guantanamo,
cinesi appartenenti all'etnia uighur, potrebbero essere
rilasciati sul suolo americano: lo ha dichiarato il Segretario
alla Giustizia Eric Holder, che ha definito l'ipotesi "una
possibilita'" in corso di valutazione.
Lo scorso febbraio tuttavia la Corte d'Appello di Washington si
era opposta al rilascio dei prigionieri uighur sul suolo
statunitense, consentito da una sentenza in primo grado, perche'
una decisione in merito a chi possa entrare legalmente sul
territorio statunitense spetta solo all'esecutivo e al congresso,
e non al potere giudiziario.
I detenuti appartengono all'etnia uighur, una minoranza
islamica in Cina, Paese dove potrebbero essere oggetto di torture
e maltrattamenti: nonostante non siano ritenuti terroristi e
"combattenti nemici" gia' dal 2003, l'Amministrazione Bush ne
aveva rifiutato il rilascio in territorio statunitense citando i
rischi per la sicurezza derivanti dall'addestramento militare
ricevuto in Afghanistan dai 17 militanti.
Nell'ottobre del 2008 tuttavia il giudice distrettuale Richard
Ubina ne aveva ordinato il rilascio immediato negli Stati Uniti
criticando l'Amministrazione per una detenzione prolungata che
aveva "attraversato la soglia costituzionale per entrare
nell'infinito": il governo federale aveva immediatamente
presentato appello, sottolineando di stare facendo ogni sforzo
per trovare un Paese terzo che accolga gli uighur.
Cinque ex detenuti uighur erano stati rilasciati e trasferiti in
Albania: uno di loro, Adil Hakimjan, ha ottenuto asilo in
Svezia; tre dei prigionieri ancora in carcere hanno gia'
presentato domanda alle autorita' canadesi per ottenere asilo,
senza che Ottawa abbia ancora fornito una risposta ufficiale.
Circa 6mila uighur vivono in esilio all'estero, 500 dei quali a
Monaco di Baviera, citta' che vanta la comunita' piu' numerosa e il
cui municipio si e' offerto di accogliere i detenuti (decisione
che spetta pero' al governo tedesco).
Circa il 20% dei 250 detenuti che ancora rimangono nel carcere
militare di Guantanamo - di cui l'Amministrazione Obama ha
ordinato la chiusura - corrono il rischio di torture o altre
persecuzioni se fatti rientrare in patria, secondo le
organizzazioni per la difesa dei diritti civili: la posizione
dell'Ammnistrazione Bush - di fatto confermata dalla
Corte d'Appello - era che nel caso non fosse disponibile
un'accoglienza all'estero questi dovessero rimanere in carcere.

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